Spingere di più, trattenersi? ENGO vi dice

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Calibrazione del GPS interno: come ENGO colma il divario tra sensazione e realtà

Per gli atleti seri, una delle abilità più elusive è quella di far corrispondere con precisione lo sforzo percepito alle reali misure di prestazione. I fisiologi dell'esercizio fisico la chiamano "calibrazione dello sforzo": la capacità di correlare con precisione le sensazioni percepite con misure oggettive come il passo, la frequenza cardiaca e la potenza. Questa connessione mente-corpo è spesso disturbata da fattori ambientali, stanchezza e variabili psicologiche.

 

La scienza della percezione dello sforzo

Una ricerca del Journal of Applied Physiology dimostra che gli atleti in genere sbagliano a valutare il loro livello di sforzo del 10-15% in varie condizioni. Questo errore percettivo deriva da diversi fattori fisiologici:

  • Deriva cardiaca - La frequenza cardiaca aumenta gradualmente a parità di potenza erogata.
  • Deplezione di glicogeno - Le scorte di carburante ridotte aumentano lo sforzo percepito
  • Sforzo termoregolatore - Il calore aumenta la percezione dello sforzo
  • Ritmi circadiani - L'ora del giorno influisce sulle prestazioni del 2-5%.
  • Fattori psicologici - Lo stress, l'ansia e la motivazione alterano la percezione.


Il divario tra percezione e realtà

Il triatleta Tenchi So illustra perfettamente questa sfida:"Potendo osservare le metriche rilevanti in tempo reale attraverso gli occhiali ENGO2, ora posso far coincidere queste metriche con le mie sensazioni durante l'allenamento, in modo da poter eseguire le mie sensazioni e adeguare la mia velocità e il mio sforzo in modo naturale durante le gare, senza essere distratto dall'orologio o dallo stress dell'ambiente di gara (caldo, freddo, vento, colline, ecc.)".

Questo ciclo di feedback continuo crea quello che gli psicologi dello sport chiamano "ancoraggio percettivo": stabilire punti di riferimento affidabili tra le sensazioni soggettive e la realtà oggettiva.

 

Costruire il proprio sistema interno di ritmo

Il display heads-up di ENGO consente agli atleti di sviluppare quella che gli scienziati dell'esercizio chiamano "calibrazione dello sforzo propriocettivo", ovvero allenare il sistema nervoso a valutare con precisione l'intensità senza un feedback esterno.

Tommaso Boffi, ingegnere biomedico e triatleta, spiega:"Ho trovato gli occhiali ENGO ottimi per le gare di corsa, nelle gare veloci ho osservato un notevole guadagno di energia, sto riducendo al minimo i miei sforzi (soprattutto sui 10 km) non guardando sempre l'orologio e facendo un gesto che a certe velocità è dispendioso. Ho acquisito una certa calma nell'osservare le statistiche".

Questo processo di calibrazione continua crea diversi vantaggi fisiologici:

  1. Miglioramento dell'efficienza metabolica - La corrispondenza tra sforzo percepito e rendimento effettivo ottimizza l'utilizzo del sistema energetico.
  2. Sviluppare ciò che gli scienziati chiamano "teleoanticipazione", ovvero la capacità di regolare inconsciamente lo sforzo.
  3. Migliorare l'adattamento al giorno della gara: apportare modifiche consapevoli quando le condizioni cambiano.
  4. Riduzione della distorsione della percezione - Minimizzazione dell'impatto dei fattori psicologici sulla valutazione dello sforzo

 

L'equilibrio difficile-facile

Uno dei maggiori vantaggi di questa calibrazione percettiva è il mantenimento di un'intensità adeguata per ogni sessione di allenamento, quello che gli allenatori chiamano "equilibrio duro-facile".

Lo sciatore di fondo Magnus Waaler descrive la sua esperienza: "Con l'accesso in tempo reale ai dati sulla frequenza cardiaca e sulla velocità, sono stato in grado di allenarmi con maggiore precisione, assicurandomi di rimanere nelle zone di intensità corrette per ogni sessione. Da quando ho incorporato ENGO nella mia routine, ho notato una maggiore coerenza nel ritmo, meno picchi di stanchezza inutili e un miglioramento generale della mia capacità di raggiungere i principali parametri di prestazione".

Questa calibrazione precisa assicura quella che i fisiologi dell'esercizio definiscono "distribuzione appropriata dello stress da allenamento": giorni duri abbastanza per innescare gli adattamenti, giorni facili veramente abbastanza per il recupero.

 

Applicazione il giorno della gara

Il giorno della gara, questo sviluppato sistema di pacing interno diventa prezioso, come osserva il pattinatore olimpico di velocità Peter Michael:Engo fornisce la marcia in più di cui hai bisogno nell'allenamento. Quando si fa fatica a spingere, vedere la propria velocità e i propri parametri vitali attraverso la lente aiuta a mantenere il ritmo e a continuare a scavare in profondità".

Le ricerche indicano che gli atleti con una migliore calibrazione dello sforzo:

  • Iniziare le gare a intensità più adeguate (evitando il burnout precoce)
  • Prendere decisioni tattiche migliori a metà gara
  • Finitura con calci più forti grazie a una migliore gestione dell'energia
  • Adattarsi più efficacemente alle mutevoli condizioni di gara

imentando continuamente la connessione tra sforzo percepito e metriche di prestazione effettive, ENGO trasforma le sensazioni soggettive in realtà oggettiva, creando atleti in grado di fidarsi del proprio corpo, di prendere decisioni migliori e di massimizzare il proprio potenziale in qualsiasi condizione, trasformando l'arte del pacing in una scienza precisa.

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